Salone Gradenigo
La Certosa di Vedana
Il salone fu realizzato per iniziativa del vescovo Jacopo Rovellio (1585-1610), nell’ottica di una radicale ristrutturazione del palazzo, comprendente la realizzazione della scala monumentale e il livellamento dei solai tra l’ala est e l’ala ovest.
L’intervento fu portato a termine dal successore Agostino Gradenigo (1610-1628), al quale si devono la decorazione del magnifico solaio dipinto e l’impaginazione delle pareti con le figure delle Virtù cardinali e teologali, alternate a finte colonne che reggevano illusoriamente una grande cornice lignea contenente i ritratti dei vescovi feltrini, di cui rimangono ancora i titoli. La conclusione dei lavori nel 1616 è sancita dalla lapide onoraria conservata sulla parete nord.
L’intervento fu portato a termine dal successore Agostino Gradenigo (1610-1628), al quale si devono la decorazione del magnifico solaio dipinto e l’impaginazione delle pareti con le figure delle Virtù cardinali e teologali, alternate a finte colonne che reggevano illusoriamente una grande cornice lignea contenente i ritratti dei vescovi feltrini, di cui rimangono ancora i titoli. La conclusione dei lavori nel 1616 è sancita dalla lapide onoraria conservata sulla parete nord.
Trovano spazio qui le opere più importanti della Certosa di Vedana, concesse in deposito dall’Ordine Certosino.