Le collezioni del museo

Il Museo si compone di 25 stanze ed espone più di 250 opere. Nel salone iniziale vi è un curioso affresco, datato 1504, con fauni, sfingi, marmi e stemmi, che la critica fin da subito ha attribuito alla scuola di Andrea Mantegna, almeno nella sua progettazione, dal momento che l'artista proprio in quell'anno era presente a Venezia e che il committente, il vescovo Pizzamano era amico del Cardinal Grimani, il cui stemma compare accanto al suo ed era uno dei personaggi più colti del Cinquecento. Un elemento tipico del museo feltrino è il rilievo, comprensibile in un ambiente montano, dato alla scultura in legno, con il vertice assoluto di numerose opere di Andrea Brustolon, definito da Honorè de Balzac "il Michelangelo della scultura in legno". Altro grande protagonista locale e di livello internazionale è Sebastiano Ricci, l'apripista del rococò del Tiepolo, con capolavori dall'intensa luminosità, alcuni provenienti dalla Certosa di Vedana tra i quali vi è una curiosa Madonna con l'infradito! Tra gli altri pittori si può menzionare l'espressionista settecentesco Federico Bencovich, Luca Giordano, Domenico Corvi con “Gedeone e il vello dell'agnello” dalla sorprendente modernità di colore e soprattutto Jacopo Tintoretto con un'opera giovanile firmata “Tentor” e una copia della Comunione degli Apostoli di San Polo a Venezia.

Nelle soffitte, le antiche carceri del palazzo, vi è l'oreficeria sacra. Al piano terra, davanti alle cantine scavate nella roccia, sono presentate testimonianze anteriori all'anno Mille, con iconografia paleocristiana. Interessanti anche le salette del piano terra. In quella detta delle punte di diamante, ci sono le icone, accanto sono esposti ex-voto e tra i protagonisti dell'arte contemporanea Augusto Murer, Arnaldo Pomodoro, Bruno Saetti e Mimmo Paladino.
Nel diario presente nel salone d'ingresso diversi visitatori hanno lasciato le loro impressioni mentre nel sito del museo è possibile vedere anche i riscontri che la critica d'arte ha riservato a questo museo che non pochi definiscono il più bel museo diocesano di arte sacra del Triveneto.